Cosmologia: il centro della galassia si
infiamma
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Come la maggior parte delle
galassie, anche la nostra pare contenere un buco nero centrale
supermassivo, un oggetto oscuro con una massa pari a 2,6 milioni
di volte quella del sole, coincidente con la posizione della
sorgente radio Sagittarius A*. In copertina, l’immagine a colori
falsati dei 65 anni luce centrali della galassia della Via
Lattea rappresenta Sagittarius A* come sorgente luminosa
puntiforme. Vi sono state scarse prove dirette di accrescimento
su Sagittarius A*, ma l’osservazione di raggi X provenienti da
Sagittarius A* ha cambiato tutto. Nell’ottobre del 2000
Sagittarius A* ha incrementato di 50 volte la luminosità dei
raggi nel giro di alcune centinaia di secondi soltanto,
suggerendo che la regione emettitrice sia appena fuori
l’orizzonte degli eventi di un buco nero supermassivo. |
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Il nucleo terrestre: una spiegazione per
l’anisotropia
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Il nucleo terrestre ha una proprietà insolita: le onde
sismiche di compressione si spostano più velocemente lungo l’asse di
rotazione piuttosto che sul piano equatoriale. Questa dipendenza
direzionale della propagazione delle onde è quantificata da un modello
di nucleo anisotropico, ma rimane inspiegato il motivo esatto per cui le
proprietà sismologiche differiscono a seconda della direzione della
misurazione. Una nuova serie di calcoli quantistici sulla elasticità di
ferro esagonale compatto alla temperatura del nucleo terrestre,
combinati con un modello della tessitura policristallina del nucleo,
forniscono la base per una spiegazione dell’anisotropia nucleare. Uno
studio a parte evidenzia l’importanza di sforzi di taglio
elettromagnetici come fonte di tessitura nel nucleo centrale. |
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Emostasi: più denso dell’acqua
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Le piastrine rivestono un ruolo critico nell’emostasi,
l’arresto del sanguinamento da vasi sanguigni lesionati, e nella
trombosi, in cui una coagulazione anormale può causare attacchi
cardiaci. È noto che la trombina proteasi della coagulazione attiva le
piastrine, ma, essendo interessati molti altri fattori, l’importanza
relativa della trombina nell’emostasi e nella trombosi era finora
rimasta non chiara. La trombina innesca delle risposte cellulari per lo
meno in parte attraverso recettori attivati da proteasi (PAR). Coughlin
et al. riferiscono che le piastrine di topi carenti di uno di questi
recettori, PAR4, non rispondevano alla trombina. I topi carenti di PAR4
mostravano tempi di sanguinamento prolungati ed erano protetti in un
modello di trombosi. I risultati suggeriscono che la trombina è
necessaria per una normale emostasi e che PAR4 è il recettore necessario
perché la trombina attivi le piastrine, offrendo potenzialmente un
bersaglio per il trattamento della trombosi. |
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